Benvenuti su Storie perdute, la newsletter che due volte al mese racconta storie che meritano di essere raccontate. E che molto spesso sono state dimenticate.
Stati Uniti d’America, 23 maggio 1962
Nelle sale cinematografiche americane, in piena guerra fredda e un anno prima che gli Stati Uniti fossero sconvolti dall’omicidio di JF Kennedy, veniva proiettato per la prima volta il 23 maggio The Miracle Worker, film di Arthur Penn. La sceneggiatura era di William Gibson, già creatore di un’opera teatrale omonima.
Il lungometraggio fu un successo di critica e di incassi: candidato a 5 premi Oscar, portò la sedicenne Patty Duke a essere la più giovane vincitrice di questo riconoscimento.
Una delle fonti principali per la sceneggiatura del film fu il romanzo Storia della mia vita, scritto da Helen Keller nel 1903.
In Italia arrivò con il titolo Al di là del silenzio - Anna dei miracoli.
Watertown, Massachusetts, 12 ottobre 1837
Il 21 dicembre 1829, nel New Hampshire, nasceva Laura Bridgman: delicata, piccola e debole bambina.
Quando a due anni la scarlattina colpì lei e la sua famiglia, uccise due delle sue sorelle, e lasciò lei sorda, cieca, senza gusto e olfatto. Questi ultimi furono gli unici sensi che riuscì a riacquisire nel tempo.
La sua infanzia fu oscura, piena di paure e incomprensioni: a parte la madre, nessuno della famiglia le prestava attenzione. Il suo amico più stretto era Asa Tenney, uomo con disturbi del linguaggio assunto dai Bridgman: fu lui a insegnare alla bambina a esprimersi usando segni delle tribù di nativi americani.
Il caso Bridgman attirò l’attenzione del dottor Samuel Gridley Howe, direttore dell'Istituto Perkins per i Ciechi di Boston, che divenne desideroso di istruire la giovane Laura. Così il 12 ottobre 1837, due mesi prima del suo ottavo compleanno, la bambina entrò a far parte della scuola.
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Solo due anni dopo, Laura scrisse per la prima volta il suo nome in modo leggibile, e l’anno seguente frequentò la sua prima lezione di aritmetica.
Laura Bridgman imparò così a leggere e a comunicare usando il Braille e l'alfabeto manuale, fu la prima bambina sordocieca americana a ricevere un'istruzione significativa. Divenne anche celebre quando Charles Dickens la incontrò nel 1842 e scrisse dei suoi successi in America.
Nonostante non divenne mai insegnante a tempo pieno, Laura aiutò le giovani ragazze cieche nei corsi di cucito, condividendo con alcune anche i cottage dedicati: una sua amica fu Anne Sullivan, con cui visse per alcuni anni.
La fama di Laura non durò però a lungo: la donna trascorse il resto della sua vita in relativo anonimato all'istituto, dove passava il tempo cucendo e leggendo. A causa dei continui cambi dei suoi insegnanti e mentori, la ragazza si sentì più volte abbandonata, tanto da arrivare a soffrire gravemente di anoressia. Morì a 60 anni.
Tuscumbia, Alabama, 5 marzo 1887
Nella tenuta di Ivy Green in Alabama, nasce il 27 giugno 1880 Helen Keller, la donna che ventitré anni dopo scriverà Storia della mia vita.
Ma molto prima, ai suoi 19 mesi, la scarlattina - o forse la meningite - colpì anche lei, portandole via vista e udito. Da quel momento si ritrovò “in un mare di densa nebbia”.
Helen riusciva a comunicare solo, e solo in parte, con la figlia della cuoca di famiglia, che comprendeva i suoi gesti: a 7 anni, la bimba utilizzava più di 60 segni per esprimersi con la famiglia e poteva distinguere le persone dalle vibrazioni dei loro passi.
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Nel 1886 la madre Kate rimase molto colpita da un resoconto trovato in America di Charles Dickens: all’istituto Perkins erano stati in grado di mandare a scuola una bambina sorda e cieca di nome Laura Bridgman.
Fu per quelle pagine che la famiglia Keller decise di contattare la scuola di Boston, la quale propose di affidare il compito di istruire ed educare Helen a una loro ex allieva parzialmente cieca: Anne Sullivan.
È il 5 marzo 1887 quando Anne arriva a Tuscumbia, Helen ricorderà per sempre quel giorno come “il compleanno della mia anima”.
Per prima cosa le due si isolarono dal resto della famiglia in una dépendance nel giardino. Il primo obiettivo di Anne era insegnare una disciplina alla piccola Helen, viziata dai genitori. Comunicare era indispensabile: la giovane donna sillabava le parole nella mano della piccola, iniziando con "d-o-l-l" per la bambola che aveva portato a Keller come regalo.
Bambola vestita con abiti cuciti da Laura Bridgman.
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In breve tempo Helen inizia a imitare i gesti delle mani di Anne:
"Non sapevo di star sillabando una parola o persino che le parole esistessero. Stavo semplicemente facendo muovere le mie dita in un'imitazione simile a quella di una scimmia."
Il primo grande passo avviene sentendo dell'acqua fredda scorrere sul palmo della sua mano: ha compreso il concetto della sua prima parola.
“Mi fermai immobile, tutta la mia attenzione concentrata sui movimenti delle sue dita. Improvvisamente sentii una nebulosa consapevolezza come di qualcosa dimenticato, un brivido di pensiero che ritornava; e in qualche modo il mistero del linguaggio mi fu rivelato. Seppi allora che a-c-q-u-a significava quella meravigliosa freschezza che scorreva sulla mia mano. La parola viva risvegliò la mia anima, le diede luce, speranza, la liberò!”
E da quel momento Helen non smette più di chiedere il nome di tutti gli oggetti. Anne continua a educarla con il metodo Tadoma e l'alfabeto manuale. La ragazza inizia a leggere non solo l’inglese, ma anche il francese, il tedesco, il greco e il latino in Braille.
Nel 1888 anche Helen arriva all’Istituto Perkins e pochi anni dopo viene a conoscenza di una storia che la ispirerà: in Norvegia una ragazza di nome Ragnhild Kåta, nonostante sorda e cieca, ha imparato a parlare.
“Non è la cecità o la sordità a portarmi le ore più buie. È la profonda delusione nel non poter parlare normalmente. Con nostalgia sento quanto bene avrei potuto fare in più, se solo avessi acquisito il linguaggio normale. Ma da questa dolorosa esperienza comprendo più chiaramente tutto lo sforzo umano, le ambizioni ostacolate e l'infinita capacità di speranza.”
Nel 1904, a 24 anni, Helen Keller si laurea in Lettere, diventando così la prima persona sordocieca laureata.
Nei suoi 88 anni Helen è riuscita a diventare scrittrice, insegnante, attivista politica e sociale, oltre che un’oratrice famosa in tutto il mondo. Viaggia in 39 paesi, incontra tutti i Presidenti degli Stati Uniti dell’epoca, diventa amica di personalità come Alexander Graham Bell, Charlie Chaplin e Mark Twain. E tutto questo lo fa insieme ad Anne, che rimarrà con lei fino alla morte, dopo quasi mezzo secolo insieme.
Watertown, Massachusetts, 1880
Quattordici anni prima della nascita di Helen Keller, a Feeding Hills il 4 aprile 1866, nasceva Johanna - Anne - Mansfield Sullivan.
Cinque anni più tardi una congiuntivite cronica, il tracoma, colpì la piccola Anne rendendola parzialmente cieca. Non fu più fortunata tre anni dopo, quando sua madre morì e lei e il fratello Jimmie vennero spediti dal padre all’orfanotrofio Tewksbury Almshouse.
Mentre il fratellino morì pochi mesi dopo a causa della tubercolosi, Anne rimase in quel luogo - indagato per crudeltà verso gli internati - per tre anni, fino a quando, durante un’ispezione dell’edificio, la ragazza riuscì a convincere uno degli ispettori: nonostante la sua disabilità, lei voleva andare a scuola.
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Il 7 ottobre di quello stesso anno, Anne entrò a far parte dell’Istituto Perkins. Tra quelle mura conobbe Laura Bridgman, che ormai cinquant’anni prima era stata la prima sordocieca a imparare a parlare, leggere e scrivere. Fu proprio Laura a insegnarle l’alfabeto manuale per comunicare.
Diplomatasi nel 1886, tenne il discorso di fine anno, merito che le spettava in quanto miglior studentessa del corso.
“Colleghi laureati: Il dovere ci chiama a entrare nella vita attiva. Andiamo avanti con allegria, speranza e impegno, e cerchiamo il nostro ruolo specifico. Quando lo avremo trovato, eseguiamolo volentieri e fedelmente; perché ogni ostacolo che superiamo, ogni successo che otteniamo, tende a avvicinare l'uomo a Dio e a rendere la vita più conforme a come Lui vorrebbe che fosse.”
All'età di 20 anni, Anne divenne l’insegnante di Helen Keller, nel tempo passò a essere la sua governante e infine una compagna e amica.
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Le due donne iniziarono un’intensa attività di conferenze, diventando anche le testimoni dell’American Foundation for the Blind (AFB).
Anche dopo il suo matrimonio con John A. Macy nel 1905, Anne non lasciò Helen: volle infatti continuare a vivere in coppia con lei. Forse anche per questo dopo otto anni i due sposi si separarono, ma senza mai divorziare.
Negli anni Anne aveva subito vari interventi agli occhi, riuscendo a recuperare una vista dignitosa. Nell’ultimo periodo però, perse quasi del tutto la capacità di vedere.
Morì a 70 anni, trentadue anni prima di Helen Keller. Nonostante questo, le ceneri delle due compagne - insieme a quelle della loro assistente e amica Polly Thomson - sono conservate alla Cattedrale Nazionale di Washington.
“Noi tutti, vedenti e non vedenti, ci differenziamo gli uni dagli altri non per i nostri sensi, ma nell'uso che ne facciamo, nell'immaginazione e nel coraggio con cui cerchiamo la conoscenza al di là dei sensi.”
Helen Keller - Ecco come ha imparato a parlare
Ogni storia ha dentro tante storie, se questa ti è piaciuta particolarmente, questi sono 3 consigli per te:
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Leggi la storia di Anna dei miracoli raccontata da Ana Juan